segnalato nelle banche dati: come uscirne, quali conseguenze e soluzioni


Segnalato nelle banche dati: l’ergastolo finanziario per MILIONI di italiani a cui è negato l’accesso al credito

segnalazione nelle banche dati
segnalazione nelle banche dati

L’altro giorno un cliente come molti ci ha riferito di un episodio che lo ha catapultato in un fenomeno che lui non conosceva nei dettagli, nonostante riguardi milioni di italiani.

Si era recato in un negozio di telefonia per acquistare un telefono cellulare più performante rispetto al mio attuale. Una scelta resa necessaria dal suo lavoro che prevede la creazione di video informativi ad alta qualità. Ne aveva scelto uno che costava circa 1000 euro, una cifra che non poteva permettersi di pagare cash in una unica soluzione, ma il venditore gli aveva assicurato che poteva pagarlo in rate mensili da non più di 30 euro. Questa possibilità aveva tolto ogni dubbio sulla scelta del telefono optando per quello che avrebbe potuto dare un valore aggiunto al suo lavoro quotidiano.

La richiesta del mini-finaziamento è stata però bocciata a causa di una segnalazione nella centrale rischi che aveva ricevuto diversi anni addietro. Il gentile venditore ha voluto subito togliere dall’imbarazzo con una frase che però gli ha aperto un mondo:

Non si preoccupi – ha detto- quasi una richiesta su cinque non va a buon fine a causa delle segnalazioni nelle banche dati. Molti utenti non sanno nemmeno di averle perché potrebbero essere passati diversi anni dal mancato pagamento e potrebbero anche non essere stati mai avvertiti di quella segnalazione. E’ accaduto anche con persone facoltose. 

Quel commerciante stava indirettamente confessando che milioni di italiani sono stati condannati ad una sorta di ergastolo finanziario, non per via giudiziale, ma per una semplice segnalazione da parte di agenzie private che non tengono conto del tempo trascorso dal mancato pagamento ma soprattutto non entrano nel merito della motivazione.

Ne consegue che milioni di persone non hanno più accesso al credito e rischiano di non essere riabilitati senza un intervento decisivo. Ha capito quindi che il tema delle segnalazioni come “Cattivo Pagatore” e della conseguente necessità di  ricevere una riabilitazione creditizia hanno un impatto enorme sulla società italiana, ma non vengono trattati come tali. Non se ne parla. Volutamente non se ne parla.

Ecco perché da anni affrontano questo tema alla Broker Associati & Partners di Milano . Si tratta di qualcosa che compromette la serenità economica (e non solo) di milioni di persone, incidendo quindi anche sull’andamento economico del paese. 

Pensate che sono quasi 20 milioni gli italiani considerati cattivi pagatori. E quindi non bancabili. Persone che non avranno accesso al credito né per le grandi spese, come l’acquisto di una casa, né per le spese minori (spesso necessarie) come può essere l’apparecchio dentale per la propria figlia o come accaduto al cliente, per l’acquisto di un telefono cellulare a fini lavorativi.

Basta una segnalazione per qualche rata non pagata o per un piccolo sconfinamento sul conto corrente e tutte le porte per l’accesso al credito vengono sbattute in faccia al richiedente. Tanto quelle agenzie i dati dei segnalati li cederanno alle banche, guadagnandoci, mentre gli istituti di credito ne approfitteranno per negare il credito ai cittadini e alle imprese.

Sembra, infatti, un paradosso, ma risulta palese studiando questo sistema, che le banche abbiano interesse affinché sempre meno persone siano bancabili. Com’è possibile? Molto semplice. Non essendoci più la divisione tra banche commerciali e banche d’affari, ossia quella che vincolava le banche commerciali a prestare soldi ai cittadini e le banche d’affari ad operare sui mercati (speculare).

Ora gli istituti di credito che possono fare entrambe le cose, trovano più vantaggioso fare speculazioni finanziarie piuttosto che prestare soldi all’economia reale. Quindi per loro è auspicabile evitare che in tanti possano ricorrere al credito. E quale metodo migliore di un cartellino rosso a tempo indeterminato per l’accesso al credito?

Negli ultimi due anni veniamo da una pandemia che ha travolto la nostra economia e ora stiamo subendo le conseguenze economiche di una guerra a distanza. Abbiamo avuto le nostre attività chiuse forzatamente dai lockdown e siamo tutti rimasti per lunghi periodi confinati in casa.

A seguire periodi di inflazione fuori controllo con un costo dell’energia senza precedenti. Eppure, se questi eventi epocali ti hanno spinto a non pagare qualche rata, rischi comunque un ergastolo finanziario. E non è un giudice a darti la condanna ma i cosiddetti SIC (sistemi di informazioni creditizie), vale a dire quelle banche dati private che hanno il compito di raccogliere informazioni sul percorso creditizio e finanziario di un soggetto nel corso della sua vita. Tra le principali c’è proprio la CRIF (centrale rischi finanziaria). Una spa partecipata, tra l’altro, anche dalle banche stesse.

Cosa ancora più grave, secondo i dati ufficiali almeno 6 MILIONI di italiani, tra quelli complessivamente segnalati come cattivi pagatori, hanno regolarizzatola propria posizione debitoria ( e conseguentemente gli Istituti di Credito non hanno nulla a pretendere nei loro confronti ) ma sono costretti a continuare a subire l’abuso della segnalazione per diversi anni, con tutti i danni che questo comporta, sia in termini economici che psicologici. Il fatto assurdo è che questo abuso non è regolamentato e quindi non è punito da alcuna legge italiana. Non c’è la cogenza della norma. Immaginate cosa significhi per l’economia reale riaprire immediatamente il credito a 6 MILIONI di italiani.

Invece andiamo incontro a storture che travolgono a pioggia interi comparti.Pensate al mercato immobiliare, per esempio. Centinaia di migliaia di persone che non hanno accesso ai mutui per acquistare casa, a cui si aggiungono coloro che non hanno accesso al credito per poter ristrutturare il proprio appartamento ed evitare che si svaluti drasticamente.

Tra qualche anno entrerà a regime la direttiva europea sugli edifici green. Milioni di edifici necessiteranno di interventi per adeguare la classe energeticaa quella imposta dalle direttive europee. Interventi che hanno un costo spesso elevato. I proprietari di immobili segnalati nelle banche dati (a ragione o a torto) non potranno richiedere un prestito per l’adeguamento e rischiano in futuro di non poter affittare o vendere il proprio immobile.

Stiamo difronte ad un fenomeno che va denunciato ed affrontato. Troppe persone non sanno a chi rivolgersi. Troppi male intenzionati ne approfittano. Google addirittura non permette la pubblicità alle agenzie serie che si occupano di ripristino del credito, altra inaccettabile “anomalia”. 

Per questo ho deciso, in prima persona, di selezionare un team di esperti del settore e di raccogliere le vostre istanze.

Se hai subito una segnalazione e sei ora considerato un cattivo pagatore, potresti essere riabilitato semplicemente cogliendoli col piede in fallo e andando a verificare se, nell’effettuare l’iscrizione del tuo nominativo nelle banche dati, hanno rispettato leggi; regolamenti; decreto legislativo del 2003; codice deontologico; istruttorie; notifiche; termini; modi; codice comportamentale. Sappi che le loro inadempienze, comporterebbero la tua immediata riabilitazione.

Si dice che il banco vince sempre. Sono sicuro, invece, che se ci mettiamo tutti insieme, le banche questa partita possono perderla.

Scrivi a credito@brokerassociati.it

Oppure chiama 0287167176 i via whatsapp al   351541005

Loading